Unioncamere presenta le 8 priorità infrastrutturali per la competitività del Veneto
12 Mar 2024

Unioncamere presenta le 8 priorità infrastrutturali per la competitività del Veneto

Presentate a Verona le proposte di miglioramento infrastrutturale del Veneto, regione al terzo posto in Italia per ricchezza prodotta, per il miglioramento della competitività del sistema imprenditoriale.

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Le imprese e le associazioni di categoria del Veneto hanno individuato 8 opere infrastrutturali urgenti per il miglioramento della competitività del sistema imprenditoriale in tutta la regione.

“Le priorità infrastrutturali del mondo economico per un Veneto più competitivo”, dunque, sono state presentate il 26 febbraio scorso nella sede della Camera di Commercio di Verona, nel corso di un evento organizzato da Unioncamere del Veneto, con il supporto tecnico di Uniontrasporti.

L’iniziativa rientra in un “Roadshow camerale” nazionale sui temi infrastrutturali che coinvolge i 19 territori regionali aderenti al Programma Infrastrutture promosso da Unioncamere italiana attraverso il Fondo di Perequazione 2021-2022.

Tra le opere individuate:

  • il potenziamento del nodo portuale e aeroportuale di Venezia con un ruolo centrale nella ZLS Porto di Venezia-Rodigino (unica nel Nord Italia);
  • il decongestionamento della rete stradale del basso veneto (SR10, SS309, accessibilità a sud del nodo urbano di Verona);
  • infine, 3 priorità relative agli sbocchi della regione verso nord che presentano una criticità elevata a causa di controversie con i territori limitrofi al Veneto: accessibilità al Brennero, prolungamento della A31, prolungamento della A27.

 

Nel contesto nazionale, la regione nel 2022 si conferma terza in Italia per ricchezza prodotta, con un PIL in crescita del +8,4% rispetto al 2019 e un contributo importante derivante dall’export (45,5%), che cresce del +26,2% rispetto al 2019, realizzato prevalentemente con la modalità stradale.

Tra i punti di forza gioca a favore la posizione geografica strategica, crocevia di nodi multimodali centrali della rete transeuropea di trasporto (interporti, aeroporti, porti) a presidio dei corridoi Baltico-Adriatico, Mediterraneo e Scandinavo-Mediterraneo.

L’indagine nazionale sui fabbisogni logistici e infrastrutturali mette in luce una percezione positiva delle imprese venete rispetto all’attuale assetto infrastrutturale regionale

Elemento di novità di questa edizione del Libro Bianco sono gli indicatori di performance territoriali (KPI), declinati rispetto alle infrastrutture di trasporto e logistica, a quelle digitali ed energetiche, che quantificano il divario di ciascun territorio provinciale rispetto alla media nazionale.

I KPI confermano l’eccellenza del sistema dei trasporti veneto con un ruolo di primo piano nel contesto di macroarea Nord Est e nazionale, soprattutto rispetto al settore logistico, dove 4 territori provinciali ricadono nella top10 nazionale (PD, VR, RO, VE), e all’orientamento verso la transizione green e digitale.

Permane l’elevato divario infrastrutturale del Bellunese, territorio su cui incide fortemente l’orografia, la distanza dai principali nodi multimodali e dorsali di traffico. In vista delle Olimpiadi invernali 2026 è auspicabile che questo territorio acceleri una serie di interventi infrastrutturali.

“L’aggiornamento del Libro Bianco ha evidenziato la crescente competitività della nostra Regione – ha commentato la Vicepresidente De Berti – che si traduce nei dati consolidati del mercato della logistica nazionale: nel 2021 il valore del fatturato delle aziende “italiane” di logistica conto terzi è stato pari a 100 miliardi euro e il settore della logistica del Nord-Est è cresciuto più del mercato italiano (+17,2%).

“Il Veneto – ha aggiunto la Vicepresidente – accoglie tre dei quattro corridoi TEN-T, infrastrutture lineari unite ad Aeroporti, Porti ed Interporti e terminal Intermodali di primaria importanza a livello europeo (4 nodi Core e 5 nodi Comprehensive) e l’intermodalità della nostra Regione (che vede gli Interporti di Padova, Verona, Rovigo e Portogruaro) movimenta ben il 50% del complessivo traffico dei principali interporti italiani. Oltre che al trasporto merci ed alle esigenze di logistica, l’infrastruttura della rete di trasporto deve ogni anno assicurare anche il trasporto del comparto turistico, settore in cui da parecchi anni il Veneto occupa il primo posto in Italia”.

“Solo attraverso una strategia comune di intenti – ha concluso la Vicepresidente – con una chiara programmazione delle priorità, a breve, medio e lungo termine, accompagnata da una comunicazione sul territorio altrettanto chiara ed efficace, è possibile realizzare un sistema infrastrutturale efficiente, condizione imprescindibile per il benessere economico di un territorio”.

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