Sostenibilità d’impresa, nuovi adempimenti per le imprese
28 Giu 2023

Sostenibilità d’impresa, nuovi adempimenti per le imprese

Anticipare azioni e strategie in ambito sostenibile può trasformarsi in un vero e proprio vantaggio competitivo per le PMI, le quali dovranno rispettare sempre più gli standard imposti dal mercato e dalla normativa UE.

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Il WBCSB (World Business Council for Sustainable Development), nel suo recente aggiornamento delle traiettorie di cambiamento al 2050, ha reso chiari quali debbano essere le tematiche che le aziende dovranno trattare per poter efficacemente rispondere alle sfide globali in atto.

Concetto cardine che viene richiesto è il passaggio da una logica di «estrazione di valore» ovvero orientato solo ai profitti, alla generazione di «valore condiviso».

Lo sviluppo sostenibile, quindi, è un tassello imprescindibile sul quale le aziende dovranno intervenire, anche alla luce del diritto UE, il quale ha fissato obiettivi ambiziosi per il 2030 di riduzione dei gas serra e di aumento dell’efficienza energetica, nonché della quota di energie prodotte da fonti rinnovabili.

Nel breve e nel lungo periodo tali cambiamenti, quindi, richiederanno una programmazione aziendale attenta e una grande consapevolezza sulle scelte strategiche da perseguire.

La road map dei nuovi obblighi normativi

L’Unione Europea, dopo l’introduzione nel 2023 del meccanismo di tassazione alle frontiere delle emissioni di carbonio (CBAM), amplierà il campo di applicazione in ambito sostenibilità d’impresa, introducendo obblighi di comunicazione dettagliata, anche in un’ottica di lotta al greenwashing.

La Direttiva Ue del 10 novembre 2022, detta CSRD, infatti, non parla più di bilancio finanziario, ma di bilancio di sostenibilità ESG con nuovi soggetti tenuti alla rendicontazione annuale.

A tal proposito, le società che dovranno pubblicare il suddetto bilancio sono:

  • tutte le società europee quotate sui mercati finanziari con oltre 500 dipendenti, ad eccezione delle microimprese: a partire da gennaio 2025 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2024
  • tutte le grandi società europee non quotate sui mercati finanziari: a partire da gennaio 2026 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2025

 

Rientrano in questa categoria tutte le realtà che soddisfano almeno due dei seguenti criteri:

    • Fatturato superiore a € 40 Milioni;
    • Patrimonio netto superiore a € 20 Milioni;
    • Oltre 250 dipendenti

 

  • PMI quotate sui mercati finanziaria partire da gennaio 2027 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2026 (prevista una clausola di opt-out fino al 2028)
  • Società extra-europee che generino un fatturato di almeno € 150 Milioni all’interno dell’Unione Europea: a partire da gennaio 2029 pubblicheranno il bilancio di sostenibilità riferito all’anno fiscale 2028

 

Le società controllate da un’altra società potranno astenersi dal pubblicare un bilancio di sostenibilità, a patto che siano ricomprese nel report di sostenibilità della Capogruppo.

PMI, la sostenibilità d’impresa come vantaggio rispetto ai competitor

Il tema della sostenibilità d’impresa risulta strategico per le Piccole e Medie Imprese che operano da “terzisti” per le grandi imprese, le quali dovranno necessariamente scegliere fornitori che garantiscano un approccio improntato alla sostenibilità, a tutela dell’intera filiera produttiva.

Oltre al vantaggio competitivo “di filiera” rispetto ai propri competitor, le aziende che decidono di integrare lo sviluppo sostenibile ai propri modelli di business possono godere del c.d. “vantaggio industriale”, ovvero la possibilità di far emergere possibili aree di miglioramento in ambito organizzativo e di risparmio economico.

Come anticipato, le aziende si trovano quindi a dover rispondere, oltre alle sfide e alle difficoltà del momento, ai molteplici cambiamenti e alle richieste normative che interverranno nell’immediato futuro.

Per molti aspetti, tuttavia, l’anticipare azioni e strategie in ambito sostenibile, può creare un effetto domino positivo in grado di trasformarsi in un vero e proprio vantaggio competitivo.

Introdurre un percorso orientato alla sostenibilità, dunque, permette all’impresa di migliorare la reputazione, l’attrattiva interna ed esterna, nonché l’autorevolezza sul mercato attuale, sempre più attento alle questioni ambientali e sociali.

Il periodo storico, sociale, culturale che stiamo vivendo, altresì, richiede che l’evoluzione in ottica sostenibile delle aziende avvenga gradualmente, ma nel più breve tempo possibile, al fine di sfruttare al meglio le molteplici opportunità.

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Selena Toso

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