Oltre 526 mila le assunzioni programmate dalle imprese venete nel 2023
09 Gen 2024

Oltre 526 mila le assunzioni programmate dalle imprese venete nel 2023

Sono in aumento del +4,8% sul 2022 le assunzioni programmate dalle PMI in Veneto, ma il 50% dei profili richiesti è di difficile reperimento. I dati dal Bollettino annuale 2023 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.

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In Veneto le assunzioni programmate dalle imprese nel 2023 si attestano ad oltre 526 mila, circa 25 mila in più rispetto al 2022 (+4,8%). Prosegue quindi l’andamento positivo della domanda di lavoro, sebbene con un ritmo di crescita inferiore rispetto a quanto registrato nel biennio precedente (73mila in più rispetto al 2019, +16%).

Il miglioramento degli indicatori di Excelsior è in sintonia con i principali indicatori del mercato del lavoro rilevati dall’ISTAT, che nel settembre del 2023 segnalano un incremento del tasso di occupazione (+2,2 punti rispetto al settembre 2022) e dalle tendenze del mercato occupazione rilasciate da Veneto Lavoro.

Secondo gli ultimi dati, nel periodo gennaio-novembre 2023, il bilancio del mercato del lavoro dipendente privato in Veneto è positivo per +48.200 posizioni di lavoro e, grazie alle buone performance che hanno caratterizzato la prima parte dell’anno, si mantiene su livelli più elevati di quelli registrati nello stesso periodo sia dell’anno precedente, sia del 2019.

Alla crescita della domanda di lavoro si affianca però una maggiore difficoltà delle imprese nel reperire i profili desiderati, che nel 2023 interessa il 50% delle entrate programmate. I problemi delle imprese nel trovare personale riflettono l’intrecciarsi di diversi fattori e di situazioni molto eterogenee sul territorio.

I dati del 2023 confrontati con l’anno precedente evidenziano soprattutto l’incremento del mismatch legato alla mancanza di profili professionali specifici disponibili all’inserimento in azienda, che passa dal 28,4% del 2022 al 33,1% del 2023.

L’andamento positivo dell’occupazione nel settore privato è ascrivibile soprattutto alla filiera turistica, che supera le 106 mila assunzioni previste (+10 mila rispetto al 2022 e +22 mila sul 2019), al commercio, oltre 77 mila contratti, ai servizi di trasporto (40 mila assunzioni), ai servizi alle imprese e alle persone (38 mila) e alle costruzioni (36 mila).

Maggiormente ricercate le professioni impiegatizie e quelle qualificate nel commercio e nei servizi con quasi 200 mila entrate previste (circa 40 % dei contratti).

Il macro-gruppo degli operai specializzati e conduttori di impianti presenta una domanda di quasi 163 mila unità, mentre le professioni non qualificate di 84 mila posizioni.

Le imprese valutano anche le competenze possedute dai candidati all’assunzione: le competenze digitali sono ritenute importanti soprattutto per i candidati con un’istruzione terziaria (al 69%), che sale al 77% nelle lauree a indirizzo economico e al 96% nel caso dell’indirizzo ICT degli ITS Academy. A tale indirizzo è associata anche l’importanza più elevata per le competenze relative alle “tecnologie 4.0”

Particolarmente richieste anche le competenze green (circa il 40% delle assunzioni), che superano il 50% nel caso del diploma turistico-alberghiero.

Circa 1/3 delle entrate totali sono destinate ai giovani fino a 29 anni (32,3%). I settori maggiormente orientati verso i più giovani sono il commercio al dettaglio (45%) e i servizi di alloggio e ristorazione (39%); seguono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (36%).

La difficoltà di reperimento nel caso delle ricerche di giovani riguarda il 49% delle entrate programmate, soprattutto nel settore delle costruzioni e della carpenteria.

Mario Pozza, Presidente di Unioncamere del Veneto, commenta così i dati: “Il Gap tra domanda e offerta di lavoro potrebbe provocare un rallentamento nella crescita nei prossimi anni. Il Sistema camerale veneto è fortemente impegnato nell’accompagnamento dei giovani al mondo del lavoro con un buon orientamento scolastico. Risulta importante scegliere il percorso più utile in un mondo del lavoro in trasformazione.”

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