Lavoro, in Veneto oltre 75 mila posti di lavoro in più da inizio anno
26 Ott 2023

Lavoro, in Veneto oltre 75 mila posti di lavoro in più da inizio anno

Il bilancio del mercato del lavoro dei primi nove mesi del 2023 è positivo in quasi tutte le province del Veneto. Tuttavia, si confermano criticità nel metalmeccanico, chimica plastica e Made in Italy. Segnali positivi dall’industria alimentare.

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La Bussola di Veneto Lavoro di ottobre 2023, sull’andamento del mercato del lavoro regionale nel corso dell’anno, registra un bilancio complessivamente positivo, nonostante la conferma dei segnali di rallentamento già osservati nei mesi precedenti. I posti di lavoro guadagnati da inizio anno sono oltre 75.000, un livello più elevati rispetto a quello degli ultimi anni, mentre le assunzioni risultano in linea con quelle registrate nel 2022.

Nel mese di settembre il saldo occupazionale, tipicamente negativo in questo periodo dell’anno per il concentrarsi delle conclusioni contrattuali al termine del periodo estivo, ha fatto registrare una perdita di 5.900 posti di lavoro dipendente, un risultato peggiore sia di quello relativo allo stesso mese del 2022 (-4.900) che nel raffronto con il 2019 (-2.500). In calo anche le assunzioni (-0,8%) e soprattutto le trasformazioni a tempo indeterminato (-6%).

Analizzando l’intero 2023, tuttavia, l’occupazione stabile conferma la propria crescita, con un saldo di 30 mila posizioni a tempo indeterminato in più, in virtù di un andamento delle trasformazioni che nell’anno si mantiene positivo (+1%) e del concomitante calo delle cessazioni (-2%), a conferma di una progressiva stabilizzazione del mercato del lavoro veneto nel corso dell’anno.

Andamento positivo anche per il lavoro a termine: i posti a tempo determinato sono aumentati nel corso del 2023 di 46.900 unità, attestandosi sui livelli dell’anno precedente, e anche il saldo mensile (-6.800 posti di lavoro) risulta leggermente migliore di quello del 2022, complice il posticipo di alcune attività stagionali e l’allungamento della stagione turistica estiva. In calo il ricorso al lavoro somministrato, sia in termini di missioni presso aziende del Veneto (-12% nel 2023 rispetto all’anno precedente) che di assunzioni (-10%).

In lieve crescita le assunzioni part-time (+3%), che interessano il 32% delle attivazioni contrattuali complessive e la cui incidenza risulta particolarmente elevata in rafforzamento per le donne (51% a settembre), e le dimissioni (+2% a settembre a fronte di un -2% registrato nei complessivi 9 mesi del 2023). Seppure su valori più contenuti, tornano ad aumentare anche i licenziamenti.

Infografica Bussola - ottobre 2023

Il bilancio dei primi nove mesi del 2023 è positivo in quasi tutte le province del Veneto, con l’unica eccezione di Belluno per la quale si registra un saldo negativo per circa 700 posizioni di lavoro in meno. I territori di Verona Venezia continuano a contraddistinguersi sia per il maggior incremento occupazionale rispetto all’anno precedente, sia per un rafforzamento della domanda di lavoro (rispettivamente +1,5% e +5,5%), mentre Treviso (+7.100), Padova (+6.800) e Rovigo (+3.200) si attestano su valori inferiori rispetto al 2022, seppure sempre in terreno positivo.

Continua il momento positivo del settore primario, che nel 2023 mostra un bilancio occupazionale positivo (+17.900 posizioni di lavoro dipendente), in leggera crescita rispetto allo scorso, e un numero di assunzioni stabile. Per il comparto industriale si conferma invece un significativo ridimensionamento rispetto ai valori particolarmente elevati registrati nel 2022, con 12.300 posizioni in più rispetto alle +18.600 registrate l’anno precedente.

Una flessione consistente si registra in particolare nel metalmeccanico, nelle industrie della chimica-plastica e in alcuni comparti del made in Italy (industria conciaria, calzature e legno-mobilio). In controtendenza l’industria alimentare, che mostra un bilancio positivo e in crescita (+2.700). Saldo ampiamente positivo nel terziario (+44.800), grazie soprattutto a un nuovo rafforzamento delle assunzioni (+2,5%) e all’andamento del settore turistico e del commercio. Segnali di difficoltà, invece, nella logistica, nei servizi informatici e tra le attività di pulizia.

Gli ingressi in condizione di disoccupazione nel periodo gennaio-settembre 2023 sono stati complessivamente 95.000, in calo del -3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La riduzione si conferma particolarmente marcata per gli inoccupati (-10%), ovvero persone che non avevano un precedente contratto lavorativo, mentre è più contenuta per i disoccupati veri e propri (-2%), che rappresentano la principale componente dei disponibili iscritti ai Centri per l’impiego della regione.

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