Industria alimentare, verso l’ultimo passaggio della riforma europea a tutela dei prodotti DOP e IGP
08 Giu 2023

Industria alimentare, verso l’ultimo passaggio della riforma europea a tutela dei prodotti DOP e IGP

Il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza la riforma del sistema Dop e Igp. De Castro e Lollobrigida: “Un successo per il nostro sistema agroalimentare”.

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Una larghissima maggioranza di europarlamentari ha approvato la proposta di riforma dei prodotti DOP e IGP, testo che dovrà ora essere negoziato con il Consiglio Ue per il via libera definitivo. Dopo l’unanimità ottenuta in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, il 95% dei votanti dell’Europarlamento (603 voti a favore, 18 contrari e 8 astenuti) ha approvato quelle misure tanto attese dai produttori italiani.

Si tratta di norme che rafforzano in maniera netta la tutela dei prodotti (sia nel commercio online che sui mercati fisici), favoriscono la trasparenza delle comunicazioni ai consumatori e semplificano l’iter di approvazione delle modifiche dei disciplinari.

“Un risultato che dimostra come quando si condividono obiettivi sostanziali, lasciando da parte istanze superficiali e di parte, è possibile raggiungere compromessi ambiziosi, nel solo interesse dei nostri agricoltori e produttori”. L’Italia rappresenta la fetta più grande del settore delle indicazioni geografiche: Su 79 miliardi di fatturato Ue, la cosiddetta ’Dop economy’ dell’Italia vale circa 20 miliardi»

Queste le prime parole a caldo di Paolo De Castro, relatore dell’Europarlamento per la nuova riforma Ue sui prodotti Dop e Igp.

“Con le proposte adottate – ha continuato De Castro – i prodotti Dop e Igp beneficeranno di protezione ex-officio anche online e sarà necessaria un’autorizzazione scritta da parte del consorzio di tutela nel caso in cui vengano utilizzati come ingredienti.

“Abbiamo potuto eliminare quelle falle del sistema – prosegue l’Eurodeputato – che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle nostre indicazioni geografiche, come nel caso dell’aceto balsamico sloveno e cipriota, o addirittura del Prosek made in Croazia”.

“Abbiamo chiarito una volta per tutte – conclude De Castro – come menzioni tradizionali come Prosek non possano essere registrate, in quanto identiche o evocative di nomi di Dop o Igp”.

La riforma approvata, infatti, prevede l’obbligo di utilizzo di almeno il 50% delle materie prime realizzate nella Nazione di appartenenza del marchio Igp e quello relativo all’indicazione del nome del produttore.

“La misura rappresenta un ulteriore passo per difendere le eccellenze agroalimentari italiane”, ha affermato il Ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida.

“Grazie al lavoro svolto dagli europarlamentari italiani di diversi schieramenti, continuiamo a impegnarci – ha aggiunto il ministro – per proteggere i nostri prodotti di qualità dal fenomeno dell’Italian Sounding, che sottrae centinaia di miliardi alla nostra economia e per difendere insieme il Sistema Italia, simbolo di eccellenza nel mondo”.

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