Mercato del lavoro: nei primi 9 mesi dell’anno 97mila nuove assunzioni
Bilancio positivo per la Marca Trevigiana, che rimane stabile rispetto al 2023. Ad analizzare il trend è Veneto Lavoro. Nel terzo trimestre dell’anno 36.100 nuovi ingressi, in contrazione rispetto al 2019
Tra gennaio e settembre 2024, la domanda di lavoro in provincia di Treviso conta 97.100 nuove assunzioni, stabili rispetto all’analogo periodo del 2023. Lo si evince dall’ultima indagine di Veneto Lavoro, che ha pubblicato “Il Sestante”, ossia il consueto report aggiornato.
Il bilancio occupazionale dei primi nove mesi dell’anno rimane positivo per +7.600 posizioni di lavoro e si conferma in linea con quello registrato nello stesso periodo del 2023, segnando invece una contrazione rispetto ai livelli del 2019.
Considerando il terzo trimestre 2024, i nuovi reclutamenti sono stati 36.100, in linea rispetto allo stesso periodo del 2023 ma in contrazione rispetto al 2019 (-5%). Il risultato è frutto di un andamento settoriale in cui, all’espansione della domanda di lavoro nel primario (5.900, +17%) si contrappone un calo delle attività dell’industria e dei servizi. Nel secondario le assunzioni sono state 10.200 segnando un -5% rispetto al medesimo periodo del 2023.
La contrazione riguarda il metalmeccanico (2.900, – 15%) e il made in Italy (3.600, -5%), mentre continuano a crescere i reclutamenti nelle costruzioni (2.200, +6%) e nelle “altre industrie” (1.300, +4%), in particolare carta e stampa (300, +16%). All’interno del made in Italy, il calo delle assunzioni si osserva soprattutto nel tessile e abbigliamento (500, -14%), nel calzaturiero (300, -17%) e, in misura più contenuta, nell’alimentare e nel legno mobilio (per entrambi 1.200, -2%). Per quanto riguarda i servizi, il volume di assunzioni nel trimestre ha toccato le 20.000 unità, di poco inferiore rispetto ai livelli 2023 (-2%) seppur in crescita rispetto a quelli 2019 (+5%).
La contrazione complessiva è trainata da quanto registrato nell’istruzione che si ferma a 6.700 nuove assunzioni (-7%) scontando un probabile ritardo nelle comunicazioni obbligatorie. Rispetto allo stesso periodo 2023 rallentano anche i servizi turistici (3.000, -11%), la logistica (1.700, -11%) e il terziario avanzato (900, -12%).
Il saldo complessivo del trimestre, trainato dall’agricoltura, rimane positivo per +3.500 posizioni di lavoro recuperando su base tendenziale ma in netto peggioramento rispetto ai livelli 2019.
L’ANDAMENTO REGIONALE
In Veneto, nel corso del terzo trimestre, si sono registrate 221.400 nuove assunzioni, in linea con il livello rilevato 12 mesi fa e ancora superiore al valore del 2019 (+3%). Le cessazioni sono state 226.400, in leggera riduzione (-1%) rispetto all’analogo trimestre dell’anno precedente. Il tempo indeterminato è l’unica tipologia contrattuale che registra un saldo positivo +9.600, che risulta in linea con lo stesso periodo dell’anno precedente grazie alla compensazione tra il calo delle assunzioni e delle cessazioni.
La riduzione delle assunzioni è riconducibile al settore metalmeccanico e all’ambito dell’istruzione.
Per l’apprendistato si registra un bilancio del trimestre pari a -3.900 posizioni di lavoro e appare più sfavorevole rispetto al 2023 (-3.000), soprattutto grazie all’aumento delle qualificazioni a tempo indeterminato.
Il bilancio del tempo determinato nel periodo luglio-settembre 2024 è pari a -9.500 posizioni di lavoro, tuttavia in miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2023 grazie alle buone performance del settore agricolo. Le assunzioni fanno registrare un leggero aumento (+1%), mentre le cessazioni e le trasformazioni risultano stabili.
Anche nel caso del lavoro in somministrazione il bilancio trimestrale è negativo per -1.200 posizioni di lavoro, seppur in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-2.300) grazie al saldo più favorevole del tempo determinato. In chiave tendenziale, le assunzioni fanno registrare un aumento del +2% che interessa sia le attivazioni a tempo determinato, sia quelle a tempo indeterminato.
PER SETTORE E PER PROVINCIA
Dal punto di vista settoriale, la sostanziale stabilità della domanda di lavoro rilevata nel terzo trimestre del 2024 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente è l’esito di situazioni differenziate.
L’agricoltura – che conta 27.800 assunzioni – è l’unico settore interessato da un aumento delle attivazioni (+18%). Per l’industria si osserva una flessione delle nuove assunzioni pari al -4% (49.900), che interessa la quasi totalità dei comparti del made in Italy, in particolare il sistema moda, l’orafo e il vetro-ceramica, e il metalmeccanico. I servizi – che scontano il ritardo della registrazione delle nuove assunzioni nel comparto dell’istruzione – fanno registrare un calo del -2% (147.600).
A livello territoriale, il miglioramento del bilancio occupazionale rispetto al terzo trimestre del 2023 è riconducibile ai saldi positivi e più favorevoli nelle province di Verona (+6.000), Treviso (+3.600) e Padova (+1.100).
Belluno e Rovigo sono caratterizzate da un saldo negativo, ma sostanzialmente stabile nel confronto con l’anno precedente, mentre Vicenza fa registrare un peggioramento che vede un saldo negativo e di segno opposto rispetto al 2023.
Per Venezia si osserva un saldo negativo, legato al termine della stagione estiva, che risulta tuttavia più favorevole rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente (-13.800). La domanda di lavoro dipendente complessiva risulta in calo solo per le province di Vicenza (-5%) e, seppur lieve, di Venezia (-1%).