Il manifatturiero nel trevigiano frena, ma regge la crisi
Nella Provincia di Treviso nel Primo Trimestre 2022 la produzione industriale aumenta del +3,5% rispetto al trimestre precedente, contro un +5,5% registrato a fine dicembre. Rallenta, quindi, la crescita. Analoga dinamica per il fatturato. Rimane alta la domanda, sia interna che estera.
Analizzando i dati forniti dall’indagine VenetoCongiuntura, curata da Unioncamere del Veneto, è possibile ottenere un quadro dello stato di salute e delle dinamiche del manifatturiero nella provincia di Treviso, tra incertezze legate al conflitto russo-ucraino e le conseguenze negative sia del caro energia, sia dell’aumento dei prezzi delle materie prime.
Da un campione di 1.756 imprese venete intervistate, con almeno 10 addetti, delle quali 379 trevigiane, emerge che le variazioni congiunturali rispetto al quarto trimestre 2021 restano positive per tutti gli indicatori, ma di intensità decisamente ridotta rispetto alle medesime variazioni congiunturali di tre mesi fa: la produzione cresce del +1,6% (a dicembre cresceva del +7,9%)t/t, il fatturato totale registra una variazione del +3,7% (era del +12,7% a fine 2021).
Sono pertanto evidenti i segnali di una frenata del manifatturiero, che tuttavia non fa registrare il segno meno, complice un effetto trascinamento della ripresa registrata nel 2021.
In provincia di Treviso il quadro di fondo rimane positivo, ma anche in questo caso la crescita rallenta: nel primo trimestre 2022, la produzione industriale aumenta del +3,5% rispetto al trimestre precedente, contro un +5,5% registrato a fine dicembre.
Analoga dinamica per il fatturato: cresce del +4,0% sul trimestre precedente. Va comunque ricordato che l’aumento in valori nominali potrebbe dipendere non solo da reali incrementi delle vendite, ma anche dal trasferimento sui prezzi dei più elevati costi aziendali.
La raccolta dei nuovi ordinativi evidenzia che a marzo non vi era un problema di domanda per le imprese: crescono del +6,1% t/t gli ordini interni e del +8,5% quelli esteri.
Due indicatori mostrano che le imprese sono costrette ad allungare i tempi di consegna per le già ribadite difficoltà negli approvvigionamenti: il grado di utilizzo degli impianti, rimane ancora oltre il 77%, e i giorni di produzione assicurati dal portafoglio ordini che salgono dai 63 giorni del quarto trimestre 2021, si attestano a ai 76 giorni nel trimestre in esame, a.
L’analisi della distribuzione dei giudizi rilasciati dalle imprese sull’andamento dei vari indicatori, fornisce ulteriori elementi al quadro delineato. Mediamente, in Veneto, il 48,7% delle imprese intervistate dichiara un aumento della produzione nel primo trimestre 2022 rispetto al quarto 2021, per il 17% si parla di una sostanziale stazionarietà e per il 34,2% invece di una diminuzione nella produzione. Un saldo ancora positivo, anche se in peggioramento rispetto alla situazione di dicembre 2021, quando quasi 7 aziende su 10 parlavano di un aumento della produzione contro un 17% che dava un giudizio di diminuzione.
Sono diversi, tuttavia, i settori che riportano un andamento decisamente positivo. È il caso dell’occhialeria, la cui produzione nel primo trimestre è cresciuta del +9,6%.
Nella gomma, plastica la produzione cresce del +8,2%. Il settore è particolarmente trasversale, beneficia della richiesta di materiale da parte dell’edilizia, ma anche della fornitura di componenti per l’automotive ed elettrodomestici. La variazione congiunturale del fatturato è persino a due cifre, +11,2%, ma rimane valida la considerazione sul trasferimento dei rincari sui prezzi di vendita. Seguono in graduatoria i metalli e prodotti in metallo (produzione +5,9%, fatturato +9,7%), i mezzi di trasporto (produzione +4,5%, fatturato +5,8%) e le macchine elettriche/elettroniche (produzione +4,1%, fatturato +8,8%). Tra i settori in flessione troviamo l’alimentare, -4,4% nella produzione, ma c’è anche un fisiologico rallentamento dopo il periodo delle festività invernali, e il legno e mobile (produzione -2,7%) che invece potrebbe soffrire della difficoltà di reperimento del legno dall’est-Europa.
Guardando le previsioni per il secondo trimestre 2022, la lunghezza del portafoglio ordini evidenzia la situazione di difficoltà delle imprese manifatturiere venete, tra ripartenza della domanda post-Covid e difficoltà di approvvigionamento dovuto alle ancora elevate strozzature della catene di distribuzione. Gli eventi geopolitici degli ultimi due anni hanno accelerato la transizione verso una più “lenta globalizzazione”. La pandemia ha reso più appetibile la logistica “just in case” rispetto a quella “just in time” e l’invasione dell’Ucraina ha dimostrato i vantaggi in termini di sicurezza di affidarsi ai propri alleati piuttosto che ai rivali per le necessità economiche.
Mediamente, per tutti gli indicatori, i giudizi di crescita superano i giudizi di contrazione: a Treviso quasi il 60% degli imprenditori intervistati prevede per il prossimo trimestre un aumento nella produzione e nel fatturato, e un’azienda su due prospetta un aumento della domanda, con giusto un principio di preoccupazione per la domanda estera.
La vicepresidente vicaria di Confapi Treviso, Silvia Sardena, commenta così l’analisi: “Va comunque ricordato che questi dati incorporano solamente il primo mese del conflitto Russo – Ucraino, mentre non si ha ancora visibilità sull’andamento del comparto nel secondo trimestre dell’anno. Nell’ipotesi di un perdurare della guerra in Ucraina l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime si configurerebbero come rischi al ribasso per la crescita del settore manifatturiero, mentre l’elevata inflazione pesa già sulla propensione ai consumi delle famiglie e quindi sulla domanda interna con danni tangibili soprattutto per le nostre Piccole e Medie Imprese.”