Economia, aumenta lo stock di imprese nella Marca Trevigiana trainato dalla crescita del settore delle costruzioni
16 Giu 2022

Economia, aumenta lo stock di imprese nella Marca Trevigiana trainato dalla crescita del settore delle costruzioni

L’effetto volano dei vari bonus sostiene ancora la crescita delle imprese nell’edilizia e nelle attività immobiliari, tanto a Treviso quanto a Belluno. Aumentano le imprese anche nel terziario avanzato. Risultano in contrazione i comparti del manifatturiero e del commercio.

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Analizzando i dati forniti dall’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Treviso Belluno, è possibile ottenere un quadro relativo alla demografia d’impresa nelle due province, alla luce degli attuali scenari geopolitici, sociali ed economici.

Nonostante un quadro incerto e complesso, la demografia d’impresa, nel primo trimestre 2022, continua a risentire dell’inerzia positiva del 2021, in particolare in provincia di Treviso, meno nella provincia di Belluno.

Nella Marca Trevigiana, infatti, lo stock di imprese attive cresce di ulteriori 85 sedi tra dicembre 2021 e marzo 2022, cui si aggiungono anche +91 unità locali dipendenti (le cosiddette filiali).

Su base annua (confrontando marzo 2022 su marzo 2021) l’incremento è di +554 sedi d’impresa e di +337 filiali. Lo scorso anno, nello stesso arco dei 12 mesi (marzo 2021 su marzo 2020), il numero delle sedi d’impresa restava pressoché stazionario (+23), mentre le filiali crescevano di +203 unità.

Il complessivo delle imprese attive in provincia di Treviso arriva così a 79.378 sedi e 18.654 filiali: numeri superiori rispetto alla situazione pre-Covid (marzo 2020) e recuperano anche sulle flessioni, molto significative, registrate dal territorio fra il 2019 e il 2020.

Analoga dinamica riguarda l’aggregato delle imprese artigiane: in provincia di Treviso sono nel complesso 22.597, in crescita di +224 sedi rispetto al dato di un anno fa; un incremento che, anche in questo caso, permette di riportare lo stock al di sopra della situazione pre- Covid (marzo 2020).

Nati-mortalità d’impresa

Il bilancio sulla nati-mortalità d’impresa del primo trimestre del 2022, periodo solitamente caratterizzato da una maggiore concentrazione di cessazioni, soprattutto nei mesi di gennaio e febbraio, presenta per entrambe le province un saldo negativo, ma in netta attenuazione rispetto a quello registrato nel primo trimestre del 2020 e del 2019, periodi non ancora condizionati dalla pandemia.

Treviso risulta pari a -117 unità (contro il saldo di -724 unità del 2020 e -513 unità del 2019) e a Belluno pari a -109 unità (contro rispettivamente -150 e -133).

Dinamica settoriale: provincia di Treviso

Con riferimento all’analisi per settori economici, in questa dinamica di crescita delle sedi d’impresa, il settore delle costruzioni si dimostra quello più performante: le +253 unità nell’edilizia, su base annua, in prevalenza artigiane, sorreggono quasi metà del citato incremento complessivo di imprese. A queste si aggiungono +115 agenzie immobiliari. Crescono anche le attività professionali e tecniche (+117 sedi), i servizi alla persona (+74) e l’agricoltura (+30), sempre su base annua.

I settori invece che vedono ridursi il numero delle sedi d’impresa, rispetto a marzo 2021, sono, nell’ordine, il commercio in tutte le sue articolazioni (-106 sedi), il settore dei trasporti (-50 sedi, quasi totalmente aziende artigiane), i servizi di ristorazione (-35), il manifatturiero (-34 sedi).

Nello specifico il manifatturiero è interessato da tempo da questa dinamica speculare fra sedi in contrazione e filiali in crescita: negli ultimi dodici mesi le imprese manifatturiere trevigiane si riducono di ulteriori 34 sedi, a fronte di +50 filiali. La contrazione delle sedi è determinata soprattutto dal sistema moda (-29) e dal legno arredo (-32), poi in parte attenuata dalla crescita della metalmeccanica (+15 sedi, anche artigiane) e di altri settori.

Da marzo 2019 a marzo 2022 il manifatturiero trevigiano ha perso 247 sedi di impresa, a fronte di +97 filiali, soprattutto nella metalmeccanica (+78).

Una dinamica condizionata sicuramente da fenomeni di acquisizione e raggruppamenti d’impresa, che modificano i legami di comando e controllo del tessuto imprenditoriale locale.

La Vicepresidente vicaria di Confapi Treviso, Silvia Sardena, ha così commentato i dati rilevati: ”La nuova emergenza soprattutto bellica determina una diminuzione del clima di fiducia, tuttavia, le imprese del trevigiano vogliono affrontare la nuova crisi continuando a impegnarsi negli investimenti già programmati, anche se, in taluni casi, con diversi assetti organizzativi e di governance.”

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