Confapi al secondo Forum Nazionale sul Turismo Sostenibile e Patrimoni dell’Umanità
Il Veneto, nel 2023, ha registrato oltre 71 milioni di presenze, di cui il 69% rappresentato da visitatori stranieri. Le principali sfide sono quelle di fronteggiare cambiamento climatico e overtourism. L’obiettivo? Arrivare a essere il Paese di riferimento sul turismo sostenibile
La splendida cornice di Castelbrando, a Cison di Valmarino, ha ospitato il secondo Forum Nazionale sul Turismo Sostenibile e i Patrimoni dell’Umanità, evento che ha riunito nella Marca Trevigiana i massimi esperti del settore, nonché istituzioni e autorità.
Tra i presenti anche Roberto Dal Cin, presidente nazionale di Confapi Turismo, Nicola Zanon, segretario veneto di Confapi, Elia Stevanato, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confapi Venezia e una decina di associati dell’associazione di categoria.
Il turismo si conferma un asset strategico per la competitività del Paese, in crescita su tutte le dimensioni dal 2015. Il perimetro esteso del turismo italiano sostiene la generazione di 110miliardi di euro di valore aggiunto, il 5,8% del PIL italiano. L’Italia è il terzo paese in Europa per presenze turistiche dopo Spagna e Francia.
Il Veneto, nel 2023, ha registrato oltre 71 milioni di presenze, di cui il 69% rappresentato da visitatori stranieri. Questa straordinaria attrattività si riflette nei numerosi siti UNESCO, tra cui Venezia e la sua Laguna, le Dolomiti, le ville palladiane, i cicli affrescati del XIV secolo di Padova e le Colline del Prosecco. La regione, inoltre, guida la classifica italiana per il turismo culturale e paesaggistico, che rappresenta il 38% degli arrivi regionali, seguito dal turismo balneare con il 33%.
«Un dato importante che è emerso nel corso dei lavori – spiega Roberto Dal Cin, presidente di Confapi Nazionale Turismo – è che la base turistica è pronta a spendere anche il 10% in più per le strutture sostenibili. Questo ci fa capire bene che l’obiettivo è quello di potenziare questa tipologia di attività, per una crescita economica ma anche sociale e ambientale. La nuova tendenza è quella di mettere al centro l’uomo, con le sue esigenze e i suoi bisogni. La previsione è poi quella di un ritorno del mercato americano e di quello asiatico, che non cerca solo mare o montagna ma strutture accoglienti e di rilevanza sul fronte del benessere».
Tra le criticità emerse c’è quella dell’overtourism. Nel 2022 il 75% degli arrivi turistici in Italia si è concentrato nel 4% della superficie. La Città di Venezia costituisce lo 0,1% della superficie italiana, ma ha ospitato il 12% del totale degli arrivi in Italia. Ma non solo.
Nel 2023 solo il 43% delle abitazioni nei borghi italiani è risultato connesso alla banda ultra-larga, mentre le imprese turistiche che non si conformeranno alle normative sulla sostenibilità vedranno negato l’accesso al credito. Le regioni con minor varietà nell’offerta turistica, infine, manifestano una capacità inferiore di mantenimento dei flussi.
LE SFIDE.
Le principali sfide per il turismo italiano nei prossimi anni sono il cambiamento climatico (influenza la scelta per il 51% dei turisti internazionali), i conflitti bellici (la Russia era la decima meta di provenienza dei turisti internazionali in Italia nel 2019, nel 2023 ha perso 18 posizioni), il rimbalzo inflattivo delle attività turistiche (dalla primavera del 2022 i tassi di crescita dei prezzi sono superiori all’indice generale), l’overtourism (il 75% dei turisti concentrati nel 4% del territorio), la ricerca di mete internazionali meno costose (calo nella scelta di destinazioni nazionali da parte degli italiani a favore di mete internazionali più economiche come Portogallo e Malta).
GLI OBIETTIVI.
Le proposte di azione per favorire la concretizzazione della visione per il futuro del settore turistico italiano sono state sintetizzate in cinque obiettivi:
- essere il Paese di riferimento a livello internazionale sul Turismo Sostenibile;
- favorire una digitalizzazione capillare del settore turistico e del territorio per rendere il Paese un ecosistema turistico smart;
- supportare le strutture turistiche nell’adozione dei principi di sostenibilità e promuovere la visibilità dei risultati raggiunti;
- creare un programma sostenibile e duraturo per il turismo delle radici in Italia, che ne valorizzi il ruolo abilitante per un turismo più capillare e destagionalizzato;
- diversificare l’offerta turistica, promuovendo la creazione di itinerari esperienziali tematici e modulari, accessibili tutto l’anno.