Piano Mattei, Confapi alla prima riunione della Cabina di regia
20 Mar 2024

Piano Mattei, Confapi alla prima riunione della Cabina di regia

A Palazzo Chigi prima riunione della Cabina di regia per rendere operativo il Piano Mattei. Camisa, Confapi: “PMI protagoniste per la collaborazione win win con il continente africano”.

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Venerdì 15 marzo scorso, a Palazzo Chigi, si è svolta la prima riunione della Cabina di regia sul Piano Mattei. All’incontro, presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, ha partecipato anche il Presidente di Confapi, Cristian Camisa, in qualità di membro permanente della Cabina di regia ristretta.

Presenti, inoltre, alcuni Ministri, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, i rappresentanti delle diverse agenzie e società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, dell’università, della ricerca, del terzo settore che si occupano di cooperazione e sviluppo.

Ricordiamo che le funzioni attribuite all’organismo sono:

  • il coordinamento delle attività del Governo nei confronti delle Nazioni africane;
  • la finalizzazione e l’aggiornamento costante del Piano;
  • il monitoraggio della sua attuazione;
  • l’approvazione della relazione annuale al Parlamento.

 

“Da tempo la Piccola e Media Industria privata italiana, rappresentata da Confapi – ha affermato Camisa nel corso della plenaria – guarda strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro modello produttivo, economico e sociale possa supportare la crescita e lo sviluppo in una logica non predatoria ma win-win del continente africano. Già dal 2019 con la firma dell’Eu-African Alliance, sotto l’egida della Comunità europea, abbiamo iniziato un percorso per lo scambio di know-how, formazione, innovazione, modelli d’impresa e di coesione territoriale”.

“Oggi – ha continuato – abbiamo sottolineato l’importanza del ruolo centrale della Piccola e media industria che da sempre è abituata a collaborare con gli interlocutori esteri per una crescita comune. Ci siamo quindi focalizzati su due temi in particolare: la formazione in loco della manodopera e le terre rare. È noto che da una parte c’è il problema dei flussi migratori non controllati, sul quale il Governo sta lavorando, e dall’altra la mancanza di manodopera di cui soffrono le nostre aziende, soprattutto quelle manifatturiere. Infatti, la nostra ultima indagine congiunturale registra che il 63% delle imprese non riesce a coprire i suoi fabbisogni in termini di forza lavoro. Tenendo in considerazione il fatto che il 60% della popolazione africana ha meno di 24 anni, stiamo già portando avanti progetti di ‘labor migration’ che prevedono una prima parte di formazione in loco, con lo studio anche della lingua italiana, e una seconda sessione di formazione con corsi presso le associazioni di categoria, mirati ai fabbisogni delle aziende sui singoli territori”.

Per il Presidente di Confapi “si tratta di un modello virtuoso e vincente non solo industriale, ma anche sociale, attraverso il quale da una parte le aziende riescono a reperire quella manodopera qualificata che oggi è introvabile e dall’altra gli stati africani hanno il vantaggio di formare persone che poi portano anche le rimesse nel paese di origine.

“Inoltre – aggiunge Camisa – in una politica di sostenibilità e decarbonizzazione, bisogna ricordare che molte materie prime diventeranno introvabili nei prossimi anni. Pensiamo al percorso verso la transizione energetica che si tradurrà in un aumento esponenziale della domanda di metalli critici, tra cui rame, litio, nichel, manganese, cobalto, grafite, molibdeno, zinco, terre rare e silicio.

“Una domanda – conclude Camisa – che l’Europa farà fatica a soddisfare. In quest’ottica il Piano Mattei ricopre un’importanza di natura strategica, in relazione all’ampia disponibilità mineraria della maggior parte dei Paesi del continente africano.”

 

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